L'eredità femminista
Quale eredità lasceremo alle generazioni future? La nostra eredità, l'eredità di noi presenti, sono quelle briciole di pane che vanno in giro, che vanno a zigzag, che si sentono, ma che ci sono.
Care menti folli:
Un altro anno siamo arrivati inesorabilmente all'8 marzo, con le nostre lingue sporgenti, i nostri corpi ammaccati e le nostre energie semplicemente, semplicemente. Ma, ancora, chiusura del ciclo e apertura di quello successivo. So che questa chiusura e apertura sembra sciocca ma ho già scritto a favore dei rituali quindi non chiedere a questo olmo che sono per le pere.
Sono sempre più entusiasta della questione dell'eredità. Forse perché ho già imparato che presente, passato e futuro non sono tre spazi diversi ma sono la stessa cosa, e in momenti come l'8 marzo appaiono chiaramente compressi in uno solo.
Il presente che tutti noi formiamo, senza dubbio, un tutto sempre più completo.
Il passato, con i colleghi che ci hanno fatto arrivare qui, perché quando le cose si fanno faccia a faccia siamo tentati di dimenticare chi ha aperto la strada, chi ha rotto la pietra, chi ha divorato tutta la violenza del mondo dicendo che eri una femminista Era poco meno che un rancore, quelli che si sono alzati e hanno detto "non passerò di qui" in modo che oggi possiamo passare.
Il passato-presente anche dei compagni uccisi, dei violentati, dei traumatizzati, dei feriti… per tutti festeggiamo anche che siamo qui, che siamo ancora qui.
E il futuro sono quelli che vengono e verranno.
Qualche giorno fa mi hanno detto che Bombo Ndir, attivista e pensatrice di Barcellona e una delle madri del femminismo in città, anche se non è sufficientemente riconosciuta, stava riflettendo sull'eredità che avremmo lasciato alle generazioni future, se doveva essere un'eredità di scontri e rotture o un'eredità di alleanze.
Non so in quale contesto lo stessi dicendo, ma l'idea di fondo mi muove in un mondo ossessionato da eredità materiali, eredità sotto forma di leggi, regolamenti, figure e simili.
Il femminismo è un'esperienza, tante esperienze.
È un modo multiforme e sfaccettato di essere al mondo, ben oltre un corpus teorico, alcune magliette con slogan, e non so quante sciocchezze. Un modo diverso di essere nel mondo che stiamo provando, che stiamo costruendo e che deve essere diverso da quello che abbiamo imparato, deve nascere da altri tipi di dinamiche.
La nostra eredità, l'eredità di noi presenti, sono quelle briciole di pane che vanno in giro, che vanno a zigzag, che si sentono, ma che ci sono. Pangrattato nei diversi modi di fare, eredità immateriale di un presente basato sulla materialità e sull'immediatezza.
E questo 8M, ovviamente, andrò in sciopero.
Da freelance farò uno sciopero di raruna perché il nostro non funziona da giorni, ma lo farò, come lo farò per consumi e social network. Perché ci sono molti compagni che organizzano il Feminist Strike e ci dedicano molto tempo e impegno, perché hanno convocato gruppi a cui amo e rispetto, e perché se lo considerano uno strumento utile, allora andiamo lì.
E sì, sembra che oggi sia riconciliato con l'universo. Comunque. Giovedì prossimo sarò di nuovo di cattivo umore, niente panico.
Buona settimana, Minds!
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