Sono passati solo tre decenni dal più grande incidente nucleare che abbiamo subito, quello di Chernobyl, in Ucraina.

Avvenuto negli anni '80, è ancora presente nella memoria delle persone. Tuttavia, ora c'è la speranza di creare nuovi e migliori ricordi, poiché l'Ucraina sta per costruire una delle più grandi centrali solari nella regione del disastro.

L'annuncio del progetto è stato annunciato lo scorso anno, e nell'ultimo anno sono stati effettuati progressi e studi per verificarne fattibilità e costi. La scorsa settimana, la società di ingegneria ucraina Rodina Energy Group Ltd., in un'intervista a Bloomberg, ha confermato che inizierà con il progetto per la costruzione di un parco solare da 1 megawatt in collaborazione con la società energetica tedesca Enerparc AG.

Il suolo è ancora molto radioattivo per l'agricoltura ed è impossibile vivere nella zona, quindi l'area disponibile per generare energia rinnovabile è di oltre mille chilometri quadrati. Le società prevedono di sviluppare nel tempo fino a 99 megawatt di energia solare e la costruzione inizierà a dicembre.

Si prevede di sfruttare le linee di trasmissione elettriche installate negli anni '70, il che rappresenta un notevole risparmio, e si stima che il progetto costerà circa un milione di euro e servirà a valutare la possibilità di continuare a costruire impianti solari nel zona del disastro …

Questo è solo uno dei progetti, l'Ucraina è aperta a più partenariati. Per attirare gli investitori, il governo sta scommettendo sull'offerta di terreni a basso costo e sull'acquisto dell'energia generata a tassi interessanti e con prezzi fissi.

Le società Rodina ed Enerparc, ad esempio, riceveranno 15 centesimi di euro per chilowattora di elettricità prodotta.

Secondo Bloomberg New Energy Finance, il valore è quasi il 40% superiore al costo medio dell'energia solare in Europa.

L'idea è che la zona di Chernobyl, nota per aver prodotto il più grande disastro nucleare, diventerà ora una delle maggiori fonti di energia pulita in Ucraina.

Il progetto pilota servirà anche per testare le misure di sicurezza nella costruzione, funzionamento e manutenzione dell'impianto in un terreno ancora radioattivo.

Si spera che questa sia solo una delle prime centrali nucleari ad iniziare a trasformarsi in energia solare e a costruire un mondo libero dalla minaccia nucleare.

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