I bambini hanno paura del buio?
Madri e padri, con le nostre parole e il nostro modo di essere genitori, fanno una grande differenza nel modo in cui le paure influenzano i nostri figli.
La credenza popolare ci dice che la paura del buio è inerente alla nostra specie. Essendo animali estremamente vulnerabili, gli esseri umani si sono evoluti nel corso di milioni di anni perfezionando strategie di protezione contro altri predatori, in particolare quelli notturni.
Allo stesso modo, tutte le mitologie e le storie per bambini presentano l'oscurità come un'abominevole fonte di pericoli, motivo per cui è ragionevole pensare che questa sia una paura universale inerente all'essere umano.
Tuttavia, e senza negare che possa esserci una base biologica alla radice di questa paura, la verità è che la paura dell'oscurità deriva direttamente dal tipo di genitorialità e dai messaggi che riceviamo da bambini sui pericoli, o meno, che possono emergono dalle ombre della notte.
Sotto questo aspetto, i genitori possono influenzare notevolmente per mitigare il peso di queste paure o per trasformarle in un gigantesco mostro che blocca i bambini nella loro vita quotidiana.
L'esperimento della lampada e delle ombre
Immagina che, già a letto in procinto di dormire, la luce di un lampione filtra dalle fessure della tenda, disegnando figure casuali sul muro. Quando combinato con l'oscurità della stanza, è probabile che, tra queste ombre, un bambino rilevi forme il cui aspetto lo spaventa (inconsciamente, riportano ricordi e sensazioni di disegni, scene, storie o esperienze che all'epoca creavano paura).
Non dimentichiamo che il nostro cervello tende a immaginare volti o figure prima di qualsiasi immagine neutra; Questo fenomeno è noto come pareidolia, quindi logicamente, all'inizio, alla vista di queste strane forme, qualsiasi bambino si spaventerebbe.
Tuttavia, ora vedremo come, di fronte a questa stessa situazione, la diversa reazione dei genitori possa fare una grande differenza per i bambini.
Oggi voglio mostrarvi tre diversi modi di reagire a questa scena in grado di provocare paura in un ragazzo (o una ragazza) di più o meno due o tre anni.
A seconda di come i genitori affrontano la situazione, può diventare qualcosa di innocuo e persino divertente per i più piccoli o, al contrario, può costituire il germe di una paura che il bambino porterà per tutta la vita.
Situazione 1: spiega l'origine delle ombre
Consiste nell'offrire al bambino una spiegazione naturale e oggettiva di ciò che sta accadendo in modo che capisca cosa lo spaventa e perda la sua paura. Si può chiarire per lui che quelle ombre non sono altro che il riflesso della luce del lampione che filtra dalla tenda.
Se il piccolo si sente ascoltato e curato nelle sue paure, aumenterà la sua sicurezza e la sua autostima non sarà danneggiata.
Reazione: se ottieni una spiegazione logica per l'evento, la tua immaginazione non alimenterà più le tue paure.
Una scena simile mi accadde una notte mentre mia figlia, che allora aveva tre anni, dormiva. Le ho spiegato che quella era la luce di un lampione, ho aperto le persiane in modo che potesse vedere il lampione in strada, e da quel giorno il lampione è diventato un compagno notturno che l'ha aiutata a rilassarsi e ad addormentarsi.
Situazione 2: minimizza il problema
Un'opzione molto comune in molte famiglie è quella di minimizzare la paura che il bambino prova di fronte a queste ombre (e di fronte alle sue paure in generale) e agire come se nulla fosse.
In questo modo l'adulto provoca un'incertezza molto pericolosa e un conflitto molto serio tra ciò che sente il bambino e ciò che viene detto dall'esterno.
Reazione: il bambino, non sentendosi ascoltato o sostenuto, finisce per tacere e non parlarne.
Il problema sembra inesistente o scomparso ma dentro la creatura la paura persiste. Tuttavia, non sentendosi supportato dai suoi genitori o da chi si prende cura di lui, finisce per dubitare di se stesso, delle sue emozioni e dei suoi sentimenti.
Situazione 3: usa la paura per sottomettere
Questa opzione non è così frequente, ma più di un adulto è venuto nella mia pratica che ha avuto gravi conseguenze per il comportamento che, all'epoca, i loro anziani avevano quando comunicavano le loro paure.
Alcuni genitori, motivati dalla propria infanzia violenta, credono che spaventare i bambini sia un gioco innocuo. Sicuramente l'hanno fatto con loro quando erano piccoli, hanno dimenticato quanto si sentivano male allora e non esitano a ripeterlo con i loro figli.
Questi genitori approfittano dei momenti più vulnerabili dei loro piccoli per instillare più paura in loro, raccontando loro di mostri che si nascondono nell'oscurità per rapirli e di fantasmi che vengono di notte a vegliare su di loro mentre dormono.
L'idea alla base di questo comportamento malsano è sottomettere i piccoli attraverso la paura. Lo stesso padre che inocula la paura in seguito si presenta come protettore e salvatore, creando così una folle dipendenza nel figlio.
Reazione: Il piccolo, più piccolo e indifeso, si aggrappa a suo padre come unico salvatore.
Il bambino non si rende conto che è stato suo padre stesso a fargli paura e che gli ha rubato l'istinto di protezione e la stima di sé.
In sintesi, dobbiamo essere consapevoli della responsabilità che abbiamo come genitori di non appesantire i nostri figli con paure inutili. Invece di aumentare le loro paure, dobbiamo aiutarli ad avere un punto di vista logico e critico in ogni situazione.
In questo modo, saranno molto più indipendenti nel loro futuro e meno suscettibili di essere manipolati.