8 marzo: tutti i combattimenti

Oggi tutte le donne alzano contemporaneamente le mani e la gola per dire la stessa cosa: uguaglianza …

Oggi tutto.

Quelli che non ci sono più e vivono nella memoria.

Quelli che lo sono.

E quelli che saranno e vivranno nell'immaginazione.

Oggi tutti insieme occupano le strade.

Come sono occupati i cuori.

Con gioia e lotta.

Oggi il mondo sarà un altro.

Un mondo in cui le donne non devono chiedere il permesso o il perdono.

Un mondo in cui le donne non sono costrette a sprecare il loro unico tempo a lottare per il dovuto.

Un mondo in cui essere una donna non è una condanna a morte ed essere un uomo è una fortuna.

Un mondo in cui le donne non vengono giudicate per i loro desideri o per parlare di piacere.

Un mondo in cui nessuno alza mai la mano a una donna in nome dell'amore.

Un mondo in cui le donne sono libere quanto gli uomini.

Un mondo in cui le donne hanno gli stessi privilegi degli uomini solo perché sono uomini.

Un mondo in cui le donne non sono le uniche a cui importa.

Un mondo in cui le madri scelgono sempre se vogliono essere madri oppure no.

Un mondo in cui le donne non sono invisibili tranne quando vengono reificate.

Un mondo in cui le donne sono padrone dei loro corpi.

Un mondo in cui le donne non devono essere coraggiose per gli uomini codardi.

Un mondo senza soffitti di vetro o pavimenti di fango.

Oggi tutto.

Rendere le tue braccia un luogo di incontro.

Affrontare la sfortuna.

Alzare mani e gola contemporaneamente per dire la stessa cosa.

Fermare il pianeta.

Per dire che né uno di più né uno di meno.

Questo è abbastanza è abbastanza e che è finita.

Oggi tutto.

Lasciando nello spazio.

Una traccia d' amore.

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