Più carne, meno cibo e più conflitti
Cristina Rodrigo
La produzione di carne riduce la terra disponibile per coltivare alimenti vegetali che sfamerebbero più persone.
Vedo paesi poveri che vendono il loro grano all'Occidente mentre i loro figli muoiono di fame tra le loro braccia (…) così possiamo mangiare una bistecca. "Con questa frase, Philip Wollen, filantropo australiano e produttore del documentario Earth-lings, riassume uno dei le cause della disuguaglianza alimentare globale: l' avidità di carne.
Secondo l'organizzazione Food Justice, del cibo importato dall'Unione Europea, il 75% lo usiamo per nutrire il bestiame. Per il suo direttore, Javier Guzmán, "l'attuale modello alimentare distrugge le terre dei paesi dell'America Latina e del Sud Africa". I contadini vengono cacciati dalla loro terra per usarla per il pascolo e per la coltivazione di cibo per il bestiame.
Ogni giorno c'è meno terra da coltivare
Javier Guzmán sottolinea che paesi come il Paraguay assegnano fino al 95% della loro terra alla coltivazione di cereali per il bestiame e lasciano una percentuale molto piccola per i prodotti locali.
Il mangime per il bestiame, come la soia o il mais, viene coltivato in vaste aree chiamate monocolture. Questi non solo hanno un enorme impatto ambientale, ma aumentano anche la povertà a causa dell'accesso ineguale alla terra. Secondo Oxfam, mentre 300.000 famiglie di contadini vivono senza terra, metà della terra paraguaiana è nelle mani dello 0,5% dei proprietari (molti dei quali stranieri).
Conflitti in Africa
Nell'Africa subsahariana la situazione è drammatica. Il New York Times ha fatto eco alla crisi che esiste a Laikipia (Kenya), dove il numero di mucche è aumentato del 60% negli ultimi 15 anni e i villaggi si battono per i pascoli.
Inoltre, i paesi subsahariani sono particolarmente vulnerabili ai cambiamenti climatici, sia a causa della loro dipendenza dal settore agricolo sia a causa della loro limitata capacità economica e istituzionale di rispondere all'aumento delle temperature o alla siccità. Secondo l'European Council on Foreign Relations, la principale causa di migrazione nell'Africa subsahariana è proprio il clima.
I consumatori decidono
Se la domanda di carne dovesse diminuire, i paesi che ora esportano mangimi per bestiame e bestiame riconquisterebbero la loro terra per il proprio cibo. La responsabilità di cambiare questo sistema spetta alle istituzioni politiche, ma anche a noi come consumatori. Le nostre abitudini di consumo possono riflettere il mondo che vogliamo, in cui le nostre decisioni alimentari rispettano gli animali, l'ambiente e le persone.