I dolcificanti nelle bibite dietetiche danneggiano il microbiota

Claudina navarro

La ricerca mostra che sei dolcificanti alterano i batteri che compongono il microbiota in molti modi diversi.

Stanno ingrassando, indebolendo e promuovendo il diabete: le bibite dietetiche se la passano male negli studi scientifici. Una nuova ricerca, pubblicata sulla rivista Molecules, rivela perché sono così dannose: le bevande analcoliche danneggiano il microbiota intestinale.

Un microbiota intestinale sano aiuta il resto del corpo a rimanere in buona salute. Ecco perché dovremmo evitare le bibite leggere (e anche quelle zuccherate).

Sei dolcificanti nelle bibite che danneggiano i batteri intestinali

I ricercatori di Singapore e Israele hanno analizzato l'effetto delle bevande senza zucchero (con dolcificanti) sui batteri digestivi. Per questo hanno ideato una serie di analisi per determinare l'azione di sei dolcificanti artificiali consentiti dalla Food and Drug Administration degli Stati Uniti.

Questi dolcificanti sono aspartame, sucralosio, saccarina, neotame, avvantame e acesulfame. Il neotame e l'Advantame sono autorizzati negli Stati Uniti, ma non ancora nell'Unione Europea.

I ricercatori hanno utilizzato batteri modificati (nello specifico, E. coli) che, grazie a diversi meccanismi, hanno prodotto la bioluminescenza. Ad esempio, alcuni batteri hanno iniziato a emettere luce quando il loro DNA è stato danneggiato, altri quando le loro pareti cellulari sono state danneggiate e altri quando le loro proteine ​​sono state alterate.

Il risultato è stato luminoso: tutti i dolcificanti hanno danneggiato i batteri in un modo o nell'altro, secondo il dottor Evgeni Eltzov, direttore dello studio. E ciascuno dei dolcificanti ha mostrato il proprio modello di azioni dannose, dimostrando il proprio potenziale per rallentare il corpo in modi diversi.

Li consumiamo senza rendercene conto

Gli autori dello studio sono enfatici quando affermano che "i dolcificanti vengono introdotti in molti alimenti e molte persone li consumano senza saperlo", cosa particolarmente grave "quando non c'è consenso sulle conseguenze che producono sulla salute". Diversi studi li hanno collegati a cancro, sovrappeso, diabete, disturbi metabolici e alterazione del microbiota.

Inoltre, sottolineano, i dolcificanti sono un inquinante ambientale presente nelle acque superficiali, nelle falde acquifere e nelle acque potabili.

Sono necessarie ulteriori analisi

Lo studio è stato condotto in laboratorio quindi il risultato non può essere estrapolato direttamente sull'uomo. Le concentrazioni del dolcificante erano anche superiori a quelle ingerite con un bicchiere o una lattina di soda (nel normale processo digestivo dell'essere umano non tutto il dolcificante va all'intestino).

Pertanto, sono necessarie ulteriori ricerche per chiarire tutte le domande che rimangono sugli effetti effettivi sull'intestino umano. Ma ciò che già sappiamo è sufficiente per evitarli per un minimo senso di cautela.

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