Al tuo cervello piacciono le arance

Claudina navarro

Grazie ai flavonoidi come la quercetina, l'esperidina, la rutina e la vitamina C, il consumo regolare di arance è in grado di prevenire l'ictus, che può avere gravi conseguenze.

I composti antiossidanti presenti negli agrumi riducono il rischio di avere un infarto. Secondo uno studio condotto presso l'Università dell'East Anglia (Regno Unito), le persone, e soprattutto le donne, che consumano più arance e pompelmi riducono le loro possibilità di subire un incidente cerebrovascolare (ictus) fino al 20%, grazie all'effetto protettivo del vitamina C e flavonoidi. Questi composti, presenti nella frutta, nella verdura e in altri alimenti vegetali, hanno proprietà antinfiammatorie e migliorano il funzionamento del sistema circolatorio.

I flavonoidi degli agrumi sono i più sani per il cervello

I ricercatori, guidati dal professor Aedín Cassidy, hanno esaminato la relazione dei sei tipi di flavonoidi più consumati - flavanoni, antociani, flavanoli, flavonoidi polimerici, flavonoli e flavoni - con il rischio di subire diversi infarti cerebrali e hanno concluso che l'esperidina, Quercetina e agrumi macinati sono i più efficaci.

La Quercetina è una sostanza di colore giallo-verde che, oltre alle arance, si trova nelle mele, nei broccoli, nelle ciliegie, nell'uva, nel cavolo rosso e soprattutto nelle cipolle. Come spiegano i ricercatori, riduce il rischio di ictus e malattie cardiovascolari e agisce anche preventivamente contro i tumori al seno, alla pelle, alle ovaie, ai polmoni e alla cistifellea, combatte le allergie e allevia l'asma.

L' esperidina , nel frattempo, migliora le condizioni dell'endotelio dei vasi sanguigni, regola i livelli di grassi nel sangue e la pressione sanguigna. Grazie a tutte queste proprietà è benefico anche per il cervello, il cuore e il sistema vascolare.

Gli autori dello studio, pubblicato su Stroke, la rivista dell'American Heart Association, affermano che per ottenere i maggiori benefici è consigliabile consumare frutta intera, e sottolineano che anche mele e pere producono effetti positivi.

La ricerca è stata condotta sulla base dei dati forniti dal cosiddetto "Nurses Health Study", che ha raccolto le abitudini alimentari e le cartelle cliniche di quasi 70.000 professionisti in 14 anni.

Riferimento scientifico:

  • Aedín Cassidy et al. Flavonoidi dietetici e rischio di ictus nelle donne. Ictus.

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