Il documentario Crudo Paraíso, analizza la situazione energetica in Spagna. In particolare con il turnaround durante l'attuale governo, che ha imposto oneri fiscali alle rinnovabili. Favorire gli oligopoli e disobbedire alle politiche europee.

Politiche che sembrano fatte dalle stesse aziende, volte a favorire l'estrazione e l'inquinamento, favorendo il fracking, l'uso del carbone, del petrolio e dell'energia nucleare. Dal momento che ministri ed ex presidenti vanno e vengono da queste società, attraverso le cosiddette porte girevoli.

Dall'altro, analizza la delicata situazione delle Isole Canarie, destinate a diventare la grande boa petrolifera europea.

Il documentario sostiene la produzione locale, la decrescita e la democratizzazione dell'energia. In pochi anni l'energia in Spagna è passata dall'essere rinnovabile all'essere dirottata da poche aziende che si nutrono di carbone, uranio e gas, poiché l'unica cosa che conta davvero per loro è il prezzo delle azioni.

Questa è la triste realtà della Spagna oggi, ci sono anche altri paesi in piedi a questo bivio, speriamo che il mondo si renda conto che il petrolio non ha futuro e il costo è alto e possiamo lasciare il paradiso del greggio.

Su come è stato realizzato il documentario:

Crudo Paraíso era un documentario finanziato dal crowfunding tramite goteo.org e altri meccanismi, il seed producer lo ha rilasciato con una licenza creative commons in modo che possa essere utilizzato da chiunque abbia il solo requisito di attribuzione.

In questo modo il documentario è libero di essere visionato e riprodotto in modo che possa raggiungere tutti. Il documentario è stato menzionato al festival internazionale del cinema di Las Palmas de Gran Canaria, un festival realizzato esclusivamente per i film in licenza con Creative Commons.

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